venerdì 4 marzo 2011

Un pizzico di Anna Fierling

Apro la valigia.
Febbraio è volato via e anche le mie parole... dovevo scriverle lo so... come insegnano gli antichi.
Ho ritrovato le cuffiette, posso ascoltare la musica e la mia voce. E' bello riascoltarsi mentre si racconta qualcosa, sembra più credibile se a dirti le cose sei tu stessa a distanza di anni. Ogni tanto, un pò di sano egocentrismo non guasta.
Perdersi nella musica poi, averla così a portata di mano, meravigliosa invenzione. Anche nell'oscurità, ti guida verso la luce. Sono una matrioska che contiene se stessa e dentro se stessa, cento mille volte ancora piccole versioni di me. Un pò fa sorridere questa cosa, non posso scegliere quale indossare perchè sono tutte collegate. Quella esterna, l'interfaccia, ogni tanto mi crea dei problemi. Ci guardiamo allo specchio e ci rimproveriamo a vicenda. Io le spazzolo i capelli mentre mi lamento degli orribili nodi e lei mi scava dentro con i suoi occhi severi. Una sola voce all'unisono mi dice che "è tempo di cambiare" ed è un dato di fatto. Più facile a dirsi che a farsi, come al solito.
Ladealocusta ripone oggi il suo coraggio e chiude la valigia.

lunedì 24 gennaio 2011

... in fondo ad una tazza

Apro la valigia.

Capita di incontrare qualcuno e di sentirti chiedere le solite cose, quasi come a rinchiuderti in un clichè. Lavoro e famiglia. Non importa la risposta, non è interessante, magari giusto sentire che qualcosa non va come dovrebbe, ogni tanto sembra che l'erba del vicino non sia poi così verde. Convenevoli e saluti e via tutti per la propria strada.
Ogni tanto capita che questa indifferenza mi ferisca. Mi infastidisce anche lo scoprirmi a scrollare le spalle. Sono io stessa indifferente, ognuno a pensare ai propri malanni e a dimenticare che siamo tutti sulla stessa barca. Facciamo il doppio della fatica per tutto, perchè ci dimentichiamo che stiamo tirando tutti la stessa corda. Vorrei sapere chi c'è all'altra estremità... magari tu.

- “Pronto come stai?”
- “E insomma...”
- “Che ne dici di una tazza di tè e due chiacchiere a quattr'occhi?”


Ladealocusta ripone oggi l'Earl Grey Tea e chiude la valigia.

sabato 22 gennaio 2011

Cuore di cristallo

Apro la valigia.

Sono felice nonostante tutto perchè ho te e ho tutto. Per questo ho paura. L'amore ti rende vulnerabile. Posso vivere un mese, un anno senza te ma non una vita. Non posso smettere di respirarti, sei il mio ossigeno. Non voglio perderti per un minuscolo punto nero. Non puoi lasciarti andare perchè io sono la tua responsabilità e non ho la forza di andare avanti senza le tue mani, i tuoi occhi e le tue parole.
Ladealocusta ripone oggi ogni suo sospiro e chiude la valigia.

domenica 16 gennaio 2011

Uno sguardo dentro e via

Apro la valigia.
Che cosa ripongo nella mia valigia? Ci guardo dentro e c'è un po' di tutto. Alcune cose belle da ricordare e da riguardare, pagine da rileggere e foto da rimirare mille volte.
Ricordi di bambina e di donna. Altre invece, le brucerei se potessi. Ma non posso.
Sono parte di me e non ci sarebbe il buono senza il cattivo, la felicità senza il dolore. Allora le ripongo, perché possano servire per la mia crescita, perché un giorno possa attingerne per prestarne a mo' di saggezza.
La saggezza è una qualità che si acquisisce negli anni, vivendo. Se rimanessi chiusa in una stanza a scrivere, non potrei scrivere altro che di quello che ero. Finirebbero le parole prima ancora dei ricordi, ma poi cosa rimarrebbe di me? Una donna chiusa in una stanza per anni, che non ha più nulla da dire di sé perché ha smesso di conoscersi e di vivere. Lo scopo di ogni vita, è vivere alla fine. Ogni giorno il kefiran e le colonie di batteri e fermenti lattici, si nutrono del latte che gli fornisci. Fuori la bevanda Kefir e di nuovo latte per mantenerli in vita. Non potrebbero vivere senza alimentazione. E anche io devo nutrire la mia quotidianità di episodi, aneddoti e esperienze. Non voglio più aspettare che le cose avvengano da sole e non voglio più soddisfare le aspettative degli altri.
Ladealocusta ripone oggi la parola “domani” e chiude la valigia.

sabato 15 gennaio 2011

Qualcosa da colmare

Apro la valigia.
Vi avevo detto che sono disoccupata? Eh sì dal primo Gennaio il mio contratto non è stato rinnovato e non è un bel modo di iniziare l'anno. Ho trascorso la prima settimana a raccogliere documentazioni varie per richiedere la disoccupazione ordinaria. Ho aggiornato il curriculum e ho fatto finta di prendere un periodo sabbatico in cui non pensare a cercare lavoro. Invece tutte le sere eccomi lì, da sola, seduta sul divano con il notebook, a spulciare tra le offerte di lavoro... terribili e inutili.
Sono già pronta a migrare ma ho ancora motivi per restare e la mia mente dovrebbe accettare l'idea di non perseguire la stabilità come i nostri genitori, lavoro fisso e fissa dimora, ma abituarsi a vivere alla giornata, come siamo costretti a fare tutto sommato, ma consapevoli e al meglio delle nostre possibilità.
Dopo essermi alzata presto ogni mattina e avere avuto poche ore libere da dedicarmi ogni giorno dopo il lavoro, essere disoccupati è tremendo. Capisci che hai investito troppo nel lavoro e poco nella tua crescita. Abbandoni lo studio, perchè non riesci a concentrarti in quelle due-tre ore libere prima di addormentarti e rialzarti per lavorare. La sera nel letto, cerchi di leggere un buon libro e ti ritrovi addormentata in una posizione idiota con il libro in faccia aperto sulla pagina in cui hai riletto almeno tre volte la stessa frase perchè non riuscivi ad afferrarne il senso. Ti senti d'improvviso un guscio vuoto. A oltre 30 anni può capitare di confondere questa sensazione con l'istinto materno e il desiderio di avere un figlio. Tuttavia non è così e lo sai bene, anche se non vuoi ammetterlo. Avere un figlio vi renderebbe felici e preoccupati, ma rimanderesti comunque quella sensazione di vuoto e ignoranza che ti pervade. Voglia di conoscere e viaggiare. Avere qualcosa da raccontare e da insegnare. Una cosa  però è certa: non voglio rifare gli stessi errori fatti da ragazza.
Ladealocusta ripone oggi il lavoro in nero e chiude la valigia.

giovedì 13 gennaio 2011

Tra le pagine

Apro la valigia.
Devo usare quello che ho raccolto negli anni precedenti per costruire la mia nuova vita 2011. Col senno di poi posso affermare che il 2010 è stato un anno speciale, sono cambiate tante situazioni che, se non rovino tutto, potrebbero diventare un'ottima base per il mio futuro. Basta telefilm e e trasmissioni idiote, più studio e più uscite nel mondo reale. Ho bisogno di cultura, di scoprire e assimilare, di imparare un nuovo linguaggio.
Tra quello che ho accantonato e i buoni propositi, ripesco un libro e lo pongo in cima alla pila di libri sul comodino. Racconta di una donna, del suo amore  e dei suoi peccati, di come l'insieme possa costituire un gradino per risalire in cima e  riscoprire se stesse. Perchè non si muore finchè si ama, si soffre e ci sia affanna per arrivare a qualcosa.
Ladealocusta ripone oggi "Shanghai Baby"e chiude la valigia.

mercoledì 12 gennaio 2011

Init

Apro la valigia.
Profuma di cose buone di cui non ricordo più il sapore.  Cerco tra le foto sbiadite e le conchiglie raccolte sulla spiaggia. Questo è un bel ricordo, sa di estate e di mare, io e lui mano nella mano a ridere e parlare di castelli in aria e eventi senza tempo.
Ho trascorso questi ultimi giorni a ripensare al mio futuro, seduta sul divano a guardare la televisione. Ho dimenticato di vivere il presente.
Ladealocusta ripone oggi il telecomando e chiude la valigia.